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I VINI DELLA PROVINCIA DI CATANZARO

I vini della provincia di Catanzaro

A cura di Giancarlo Rafele, sommelier, delegato provinciale AIS (Associazione Italiana Sommelier)

All’interno del territorio della provincia di Catanzaro esistono tre Denominazioni di Origine Controllata.

La prima denominazione (Lamezia) la ritroviamo nella Piana di Lamezia Terme e comprende in parte il territorio amministrativo dei comuni di Curinga, Falerna, Feroleto Antico, Gizzeria, Lamezia Terme, Maida, Pianopoli, San Pietro a Maida. I vitigni autorizzati sono prevalentemente, per il Bianco, da Greco bianco, Trebbiano Toscano e Malvasia bianca; mentre, per il Rosso, da Nerello Mascalese, Gaglioppo e Greco Nero.

L’altra Doc (Scavigna) comprende due Comuni a forte vocazione viticola, ossia Nocera Terinese e Falerna. Le basi ampelografiche sono composte prevalentemente, per il Bianco, da Trebbiano Toscano, Chardonnay, Greco Bianco e Malvasia Bianca; mentre, per il Rosso, da Gaglioppo e Nerello Cappuccio.

La terza e ultima denominazione (Savuto) è condivisa con la Provincia di Cosenza. Si sviluppa nell’omonima valle e comprende in parte il territorio dei comuni di Conflenti, Martirano Lombardo, Martirano Vecchio, Motta S. Lucia, Nocera Terinese, S. Mango d'Aquino. I vitigni autorizzati sono, prevalentemente, il Gaglioppo, il Greco Nero ed il Nerello Cappuccio.

Nell’ultimo decennio o poco più, le giovani generazioni di quelle che sono le aziende storiche e le nuove realtà imprenditoriali, grazie a sesti d’impianto che massimizzano la densità per ettaro e tecniche che minimizzano, invece, le rese per pianta, hanno iniziato a produrre vini che riescono a confrontarsi con i prodotti eccellenti delle altre regioni ed a essere apprezzati in Italia e nel mondo.

Tre aziende con un bagaglio di esperienza pluridecennale, una giovane ma già apprezzata realtà imprenditoriale, un’azienda “particolare” che produce un vino che fa bene ai bambini. Queste le pedine su cui puntare per lo sviluppo enologico della nostra provincia.

Abbiamo evitato di descrivere i vini attraverso le schede tecniche fornite dalle stesse aziende o dalle guide specializzate. Si sarebbe trattato di informazioni non verificate e difficilmente verificabili. I produttori, d’altronde, parlano soltanto attraverso i loro vini. Vi pare poco?

Casa di Nilla

In realtà non si tratta di un’azienda vinicola, bensì di un Centro specialistico per bambini e adolescenti vittime di abusi sessuali e gravissimi maltrattamenti che per far fronte alle necessità occupazionali e di autonomia delle ragazze prossime alla maggiore età che non possono far rientro nella propria famiglia, ha intrapreso una collaborazione con l’Azienda vitivinicola Tramontana Vini che ha messo a loro disposizione due vigne, una a Sambatello di Reggio Calabria e l’altra a Casignana di Bianco. Bambini e ragazze partecipano con entusiasmo a tutte le fasi lavorative, sia in vigna che in cantina. Per i più piccoli è un gioco che insegna il voler bene, per le più grandi un’occupazione lavorativa e l’avvio all’autonomia. Per tutti, il ritorno del sorriso degli occhi e del sole nell’anima. Per tale motivo Casa di Nilla produce vini che, paradossalmente, fanno bene ai bambini.

Le etichette

NEMESI. Calabria IGT Rosso. Per l’etichetta che si ispira alla Dea dispensatrice della giustizia riparatrice, uve Nerello calabrese (80%), Merlot (10) e Syrah per il restante 10%. Pressatura dolce, lenta macerazione ed affinamento rigorosamente in acciaio.

NEDA. Greco di Bianco DOC. Per questa seconda etichetta, Casa di Nilla vinifica, in purezza, il vitigno più antico d’Italia, il Greco Bianco, che viene lasciato appassire sui graticci al sole per 15 giorni. Raccolta manuale e selezionata, pressatura soffice ed affinamento in acciaio per 24 mesi.

fonte sito provinciale turismo CZ