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PALAZZI CROTONE

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Palazzo Giunti

Palazzo Giunti (via Discesa Fosso): secondo la tradizione popolare, consta di 365 stanze, tante quanto i giorni dell'anno. In realtà i vani sono 52. L'edificio, a corte chiusa con ballatoio triarcato con pilastri in doppio ordine, fu costruito su uno dei bastioni sul luogo ove prima si trovavano palazzo Orsini ed altre case, poi abbattute. La facciata in calcare siracusano ha decorazioni a paraste scanalate con capitelli, che si richiamano all'ordine Corinzio. Presenta un portale centrale in marmo, databile nel secolo XIX, caratterizzato da due piedritti semplici affiancati da due semipilastri (lesene) che reggono una architrave. Le lunette laterali sono ornate con serti di alloro. Al centro è posto lo stemma di famiglia sormontato dalla corona di marchese. Dal portone si accede al cortile interno, pavimentato con lastre di basalto (basuli), attraverso una volte a botte, con decorazione a lacunari. Ai lati del portale vi sono 4 finestre.
Tutto il piano terra è decorato a bugnato.
Casa Zurlo (via Suriano): forse dimora del principe Castellucci di cui reca lo stemma gentilizio, ha un bel portale lapideo ad arco con capitelli di ordine ionico.
Palazzo Albani (piazzetta Albani): palazzetto nobiliare con facciata neo classica romana.
 

    Palazzo De Mayda

Palazzo De Mayda (via Suriano): costruito nel 1736 dai Suriano, fu continuato dai Marzano e poi completato dai De Mayda. La vastità di questo fabbricato si deduce dai numerosi ingressi in tre strade diverse. Per consacrare il titolo, nei primi anni dello '800, fu iniziata la costruzione di questo grande casamento, che oltre al giardino, con alberi da frutto, e agli appartamenti nobiliari, aveva anche le abitazioni per i dipendenti e vari locali per i servizi. Residenza in linea con il portale in pietra con rosta in ferro battuto e stemma nobiliare marmoreo, ornato da stucchi e da coronamenti curvilinei. Ha giardino interno e originariamente aveva anche di pertinenza vari locali di servizio e le abitazioni dei dipendenti.
Palazzo Berlingieri (piazza Umberto I): eretto su edifici preesistenti a corte chiusa, in stile neoclassico, appartenenti alla stessa famiglia, presenta un portale arricchito da colonne che sorreggono un balcone centrale. Fu edificato tra il 1880 ed il 1885 su progetto dell'architetto Giovanni Pugliese e per conto della famiglia dei Marchesi Berlingieri. Sede del tribunale fino agli anni '60.
Palazzo Lucifero (via Risorgimento): costruito tra il XVIII ed il XIX secolo, ha un portale con arco a tutto sesto in tufo con stemma gentilizio e ampia terrazza su cui si aprono due porte-finestre con arco ogivale.
Nello stemma marmoreo sono visibili, in basso, le decorazioni dell'Ordine dei Cavalieri di Malta e dell'Ordine della Corona d'Italia, di cui alcuni membri del casato furono insigniti nel corso dei secoli.
 

    Palazzo Suriano

Palazzo Suriano (piazza Umberto I): a corte chiusa, risale al XVIII secolo, come chiaramente fanno apparire i motivi a doppio ordine di arcate a salienti, in uno dei lati prospicienti la corte e caratteristici del settecento napoletano. Presenta una facciata di impostazione neoclassica, probabilmente frutto di un successivo rifacimento.
Originariamente appartenuto alla nobile famiglia crotonese dei Suriano, la residenza dava anche il nome allo spiazzo (Largo Suriano), passando nel corso dell'ottocento alla famiglia Albani: nobiltà non indigena, un membro della quale, Filippo Eugenio, studioso bibliofilo e collezionista d'arte, nella qualità di Sindaco della città, portò a compimento la realizzazione del pubblico acquedotto.
L'edificio è molto importante dal punto di vista storico poiché nel 1807, durante l'occupazione francese, vi soggiornò il generale Reyner.
Liceo Ginnasio Pitagora (piazza Umberto I): situato sul lato più lungo della piazza, su cui si affacciano due dei più importanti palazzi nobiliari della città Palazzo Suriano e Palazzo Berlingieri, l'imponente mole nasce nei primi anni '30 su progetto dell'ingegner Franco Lamanna.
Quattro anni dopo venne aggiunto il bel giardino che ancora oggi ne adorna l'esterno. Ornato da poche decorazioni,  richiama lo stile dei palazzi ottocenteschi, ben armonizzandosi con i palazzi del centro storico che sorgono nelle sue immediate vicinanze, e dell'architettura di regime. È caratterizzato da ampie vetrate, finestre rettangolari al piano inferiore e ad arco a quello superiore, arricchite da una chiave di volta. La facciata presenta un portale rettangolare ornato da una cornice, sul quale vi è un balcone con balaustra a colonnine sorretto da mensole a volute. Il coronamento è ornato da pinnacoli.
Casa Turano (via Concordia): forse dimora della nobile famiglia Ajerbas d'Aragona, è stata poi l'abitazione di Carlo Turano, che fu Sindaco della città, molto stimato dalla cittadinanza. Conserva le caratteristiche architettoniche sei-settecentesche, legati all'influenza spagnola. Presenta peculiare vano scala che forma un loggiato esterno ad archi. Dopo l'abbattimento della porta principale e di parte della mura (1872) la città si aprì all'esterno mediante la creazione di portici neodorici. L'espansione urbana fuori le mura, cominciata con il quartiere Marina, diventa architettonicamente più qualificata nel periodo 1925-1935 quando vengono rielaborate forme e decorazioni influenzate da correnti artistiche quali l'art nouveau (Palazzo Proto, Palazzo Pitascio, Palazzo Mori, Palazzo Tancredi, Palazzo Brasacchio) o successivamente ai pesanti retaggi neoclassici dell'architettura di regime (Liceo Classico, Ex Banca d'Italia).
Periodo colmo di espansione urbana è quello caratterizzato dalla nascita dell'architettura popolare, che ha un esempio caratteristico nella Borgata Giardino (1923).
 

    Palazzo Zurlo-Soda

Palazzo Zurlo-Soda (discesa Soda): risalente al XIX sec., esternamente  si articola su due livelli e presenta un portale in pietra con arco a tutto sesto poggiante su due piedritti lisci.
Al suo interno conserva lo stemma della famiglia Zurlo.


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